È il pomeriggio del 5 settembre 1955, un ordinario primo lunedì del mese seguito al giorno di festa, la domenica, dedicato ai saluti di fine estate, all’addio alla bella stagione. Sono le 15.

Un ammasso di nuvole nere si staglia e si addensa sul monte Arunzo. Alle sue falde si arroccano le case di Villa San Sebastiano, paesino di 1400 anime, una graziosa frazione del comune di Tagliacozzo. Le saette solcano il cielo, il fragore dei tuoni scuote gli animi dei villesi.

Qualcosa di strano, di grave sta per accadere. Il cielo si oscura paurosamente e una pioggia torrenziale si abbatte sul piccolo centro. Sta per cominciare la tragedia. 

Quattro morti, cinque feriti gravi, duecento capi di bestiame perduti, cinquantasei abitazioni distrutte o gravemente danneggiate, stalle e fienili cancellati è il bilancio di quell’alluvione che prostrò Villa San Sebastiano